BRUXELLES ha dato il via libera all’ingresso anticipato di Sky sul digitale terrestre..

Dalla Commissione Europea arriva il via libera, anche se condizionato, ad anticipare l’accesso di Sky sul digitale terrestre.
Sky potrà quindi partecipare alla gara del “dividendo” per l’assegnazione delle frequenze oll-digital. Il portavoce della Commissione, ha chiarito che “mutate condizioni di mercato” hanno fatto venir meno la precedente determinazione che avrebbe voluto bloccata l’autorizzazione fino al 2012. Unica ed indifferibile condizione si chiede a SKY e cioè che per cinque anni offra i servizi in chiaro e quindi gratis. La “conditio” deriva dall’eccesiva posizione dominante di SKY sul PAY SAT – pare vicino al 99,8% – e sul totale (86%).
Per il Viceministro allo Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni Paolo Romani la determinazione della Commissione Europea è “ingiustificata e grave” per via degli “effetti dirompenti sul mercato italiano, anche in termini di pluralismo”.
Paradossalmente anche il vincolo,imposto dalla Commissione,di trasmettere in chiaro, per la RAI – gestore del servizio pubblico -, potrebbe rivelarsi catastrofico.
La RAI, oltre che di canone, per il 50% vive di pubblicità il cui tetto è fissato per legge. E’ storia di oggi che il calo pubblicitario ha prodotto in RAI un disavanzo di 200 milioni per cui è stato redatto un piano industriale di rientro che tanta preoccupazione sta destando tra i lavoratori.
SKY, senza tetto pubblicitario, si presenterà sul mercato con “diritti” , frutto della pay, allettanti per utenti e per pubblicitari e fagociterà le scarse risorse di mercato.
In merito ai siti di allocazione e al dividendo delle frequenze da assegnare, il LIBERSIND Conf.SAL, come ha già dichiarato al tavolo di trattativa in RAI chiede alla stessa RAI ed al Viceministro Romani di trasformare la inevitabile catastrofe, per il servizio pubblico, in opportunità. Rai Way, con i propri siti, copre l’intero territorio nazionale isole comprese, ha ottime strutture e le migliori professionalità del settore, perché non proporla come gestore del servizio chiavi in mano?

Il LIBERSIND Conf.SAL invita il Viceministro Romani ad adoprarsi, anche attraverso il totale recupero del canone evaso, per la tutela degli interessi della RAI, gestore unico del servizio pubblico radiotelevisivo in Italia al fine garantire la continuità dell’informazione che passa attraverso del presidio costante del territorio.

LA SEGRETERIA NAZIONALE

Roma, lì 21.07.10

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