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Per la Libersind la Rai non è territorio per guerra tra bande

di Redazione ⋅ 12 ottobre 2010 ⋅ Lascia un commento
Termini usati gianfranco fini, giuseppe sugamele, Libersind, RAI

Ogni qualvolta nel Paese si riaccende lo scontro politico, puntualmente arrivano le esternazioni del politico di turno che propone la sua ricetta salvifica per liberare il servizio pubblico radiotelevisivo dall’influenza dei partiti. Questa volta è il turno dell’On. Fini e del suo partito, che ritorna sul tema della privatizzazione quale unica azione possibile sulla RAI per renderla indipendente rispetto alle pressioni della politica; il che detto da loro ci porta ad esclamare “da che pulpito viene la predica!” e a considerare ancora una volta quanto la politica usi la RAI in modo falso e strumentale. Il Cav. Giuseppe Sugamele, Segretario Generale del Libersind Conf.sal, dichiara che la scrivente Organizzazione Sindacale, come già rappresentato anche in occasione della recente audizione presso la Commissione Parlamentare di Vigilanza sulla RAI, chiede alla politica italiana atti di serietà e non questa ipocrisia nei confronti della RAI, che deve essere considerata per quello che è realmente e cioè una grande azienda nazionale, patrimonio di chi vi lavora e di tutti gli italiani. Dopo la privatizzazione di Telecom Italia, il nostro è l’unico paese europeo, se non del mondo, a non avere il comparto strategico delle telecomunicazioni sotto il diretto controllo statale. Con la privatizzazione della RAI l’Italia non avrebbe più nemmeno un Servizio Pubblico Radiotelevisivo, aprendo così il Far West della comunicazione radiotelevisiva, il tutto guarda caso a danno dei cittadini e a favore degli appetiti politici. Il Libersind Conf.sal è fermamente contrario a qualsiasi ipotesi di privatizzazione della RAI e pertanto chiederà un incontro urgente ai Presidenti di Camera e Senato per affrontare il tema del rilancio del ruolo e dello sviluppo del servizio pubblico radiotelevisivo. Il Sindacato Libersind è il sindacato autonomo che all’interno della Rai ha la quasi maggioranza degli iscritti.

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